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PAGINE BLU: insegnamenti interdimensionaliTutti gli Articoli

LEVATRICI DI UNA NUOVA COSCIENZA

Annalisa Dell'Orto Gennaio 16, 2023 Leave a Comment 181 Views

Che cosa significa essere una levatrice della nuova coscienza? Una levatrice dell’Anima?

Accogliere la rinascita così che la persona incarni totalmente ciò che l’anima vuole realizzare al di là di qualsiasi schema conosciuto ed esistente. Fondamentalmente la tua anima ti sta sfidando ad agire al di fuori degli schemi appartenenti a qualsiasi paradigma, perchè quella è la tua natura autentica.

Non giochi a fare il ribelle ad ogni costo, quello che intendo è una chiamata ad essere fuori dagli schemi, essere diversi, al di là degli standard, quelli strani, quelli che segnano un ritmo diverso ascoltando il proprio sentire e senso del tempo. Il nostro senso del tempo è la via fuori dagli schemi, e rallentando il nostro tempo, acquisiamo la velocità necessaria per vivere la nostra frequenza, e così facendo generiamo un cambiamento in noi e intorno a noi.

L’anima che chiede di incarnare una vita al di là degli schemi nel mondo ha solitamente una vibrazione molto elevata. Non appena una parte di essa nasce in questo spazio e in questo tempo attraverso il corpo, si trova inserita in un ambiente che è molto lontano dalla propria vibrazione, e questo è assolutamente necessario considerando che devono essere incarnati e ancorati qui una grande quantità di codici energetici e questo è possibile solo attraverso esperienze di vita. Più incontra una resistenza rispetto alla propria essenza più si ancora nella realtà. Strade sbagliate, vicoli ciechi e  palle curve ti presentano una realtà difficile da affrontare ed estremamente impegnativa.
Lungi da me il voler creare un comodo nido per gli amanti del vittimismo o per coloro che cercano scuse per fuggire dalla realtà avvolti in un’aura di regale e divina investitura, o etichettare con falso paternalismo o benevolenza esperienze dolorose o traumatiche.

Non sto neanche identificando questo gruppo di anime come i supereroi rispetto agli altri. Ogni anima ha lo stesso valore, qualunque progetto abbia in sé, ogni anima è speciale e fa la differenza nella rete dell’evoluzione e dell’espansione della coscienza.

Durante il nostro percorso evolutivo abbiamo la possibilità di diventare sempre più consapevoli della trama che la nostra anima vuole tessere attraverso la nostra vita. La trama, il progetto, è un insieme di informazioni e frequenze che possiamo chiamare codici.
Essere consapevoli dei codici dell’anima che siamo qui a incarnare ci rende più determinati e pronti a seguire la nostra guida interiore, ci ispira ad essere la migliore versione di noi stessi per ciò che è possibile ogni giorno.

L’obiettivo è fondere la conoscenza e la consapevolezza umana di questa e di altre vite con quella dell’Essere incarnato attraverso di noi. Tutto questo avviene mentre smantelliamo le nostre convinzioni limitanti, creiamo spazio affinché il resto del nostro Essere energetico si incarni e possano essere accolte esperienze più allineate con la nostra anima.
Può essere stancante o frustrante a volte perchè sembra svolgersi con tempistiche che non corrispondono alle nostre aspettative e alla nostra pazienza, e visto che il processo viene metabolizzato attraverso un corpo fisico che vive in uno spazio e nel tempo,  non avviene in un lampo e non è un gioco da ragazzi. La parte che genera maggior resistenza è la mente con tutto ciò che ha ereditato dalla famiglia, dalla società, con tutto quello che è stato vissuto, creato e interpretato da noi stessi, insieme a quei frammenti di coscienza legati ad altre esistenze o altre linee temporali che generano attrito. Ovviamente non possiamo pensare di poter passare al setaccio tutto, ma al momento giusto emergono fatti connessi tra loro sulla spirale del tempo per essere visti, integrati e liberati (riscritti). La nostra creatività e capacità immaginativa sono la chiave di volta.

Ironia della sorte, veniamo cresciuti inclini a perdere noi stessi in incubi mentali del passato,  piuttosto che impiegare la nostra immaginazione nel creare e desiderare diversi scenari. Sognare ad occhi aperti viene visto esclusivamente come una fuga dalla realtà, a volte lo è ma se ci interroghiamo sulla sua funzione più profonda invece, possiamo renderci conto di quanto esso sia strettamente legato alla nostra capacità creativa e trasformativa; specialmente quando lavoriamo con i sogni, i sogni lucidi, le proiezioni astrali,  e quei luoghi di confine tra il sonno e la veglia.
Tornando alle levatrici della nuova coscienza, queste anime attraversano un processo di liberazione che passa prima attraverso lo smantellamento di tutti i modelli acquisiti, non solo quelli limitanti ma tutto ciò che è stato acquisito, tutto deve cadere, facendo tabula rasa. Per rinascere devi aver il coraggio di lasciar andare l’identità alla quale ti eri legato.

E’ un processo importante e abbiamo davvero bisogno di molto amore e compassione per noi stessi, oltre che tempo per noi stessi per tornare ad essere al nostro centro.

Si tratta di un processo alchemico che si verifica in piena coscienza e a volte può essere doloroso perché va a riscrivere tutto, anche i concetti riguardanti l’ambito spirituale e quelli che riguardano l’essere al servizio, è tutto diverso da ciò che viene solitamente insegnato. O meglio, per un po’ è perfetto, fino a quando la tua anima inizia a scalpitare per farsi udire, per poter esprimere e vivere i propri sogni e progetti nella realtà. Ti scuote finchè non comprendi che essere al servizio è essere chi sei, abbracciando tutte le tue sfaccettature e caratteristiche di questa ed altre dimensioni in te coscienti,  e questi tuoi aspetti son qui per amalgamarsi e trasformarsi in un nuovo essere che mai è esistito, e prima del quale non hai mai avuto una visione totale. Energeticamente non era possibile perchè le vecchie strutture impedivano l’espansione di coscienza e consapevolezza.

Se il progetto  è essere una levatrice dell’anima, significa che la tua essenza ti chiama a essere sulla soglia dei mondi interni, dei mondi esterni, dei mondi vecchi e nuovi, dei sogni e del risveglio, del mondo materiale, dei mondi invisibili e di altre dimensioni.
L’essere al centro, in questo caso, non significa incorporare le strutture (le teorie) acquisite nel cammino spirituale, il suo essere al centro significa incarnare i nostri sé liberi, selvaggi, creatori e catalizzatori dell’anima, è il volto del Femminile Sacro  che esprime “se stessa” attraverso i modi del Matto dei tarocchi, della Sacerdotessa, della Strega, del Cappellaio Matto, è qualcosa che mai ti saresti aspettato  e che in precedenza non  è mai stato afferrato  del tutto dalla tua consapevolezza.
Il riconoscere e accogliere l’essere strani e  diversi rispetto alla struttura, avendo una forma ma mutando a seconda della situazione, si esprime a diversi livelli, è come decomprimere un file generando tempo per integrare e capire quali e quanti codici conteniamo in noi stessi.
Un momento di passaggio importante è quello in cui comprendiamo che ogni qual volta ci siamo sentiti esclusi, rifiutati e diversi, quasi inesistenti,  aveva sempre avuto uno scopo (se osservato da una prospettiva più ampia e da una consapevolezza più profonda). Diciamo che attraverso eventi distorti di fatto siamo sempre stati visti, riconosciuti proprio nel nostro valore (caratteristica) della nostra stessa diversità motore della rinascita.
Il nostro trauma da rifiuto, il nostro  sentirci inadatti ci ha spinti ad agire per essere visti, a volte abbiamo cercato di aderire ad una realtà non in risonanza con noi per scoprire cosa significasse appartenenza, in una realtà che ci ha sempre visti come siamo “al di fuori di” “sulla soglia di”. Nel momento in cui reclamiamo il valore della nostra diversità, è il momento in cui ci arrendiamo alla nostra anima, smettiamo di combattere contro la nostra natura autentica e siamo in grado di riconoscerla da una prospettiva più ampia (che sia chiaro non sto elogiando né giustificando alcun comportamento  tossico, ma mi riferisco al lasciar andare la nostra ferita e riconoscerci come l’essere più sorprendente che già siamo!).
La nostra anima, la sua connessione con la Fonte e tutti quegli schemi energetici provenienti dalle interazioni con  persone e luoghi in realtà dicevano: “Puoi liberarti da ciò che tu consideri essere catene, noi ti amiamo e sosteniamo così tanto che tu possa riconoscere in te la capacità e la possibilità di  spiegare le tue ali e danzare la tua bellezza,  per ispirare e creare nuovi mondi insieme a quelle anime e  quei luoghi che risuonano con te”.
Ama la sua stranezza anima amata
Ayladan

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Annalisa Dell’Orto
Mediatrice dell’Essere

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