“Accogliere, già accogliere. Io so accogliere ” disse il poeta all’anima.
“E come fai ad accogliere?” chiese lei.
“Beh accolgo tutti tra le mia braccia vedi? E mostro loro tutto il mondo che vien dipinto fuori. Li porto ovunque con me”
“Perché?” Chiese l’anima
“Sai conosco le loro sofferenze, son state le mie, conosco i loro dubbi, i panti e la rabbia. E allora sono paziente. Do loro quel che io non ho ricevuto ”
“Ripeto perché?”
“Perché loro son lì fermi piangono si lamentano e sbraitano e non si accorgono di quello che vive intorno a loro”
“Sanno di essere tra le tue braccia?”
Il poeta si zittì, lo sguardo si fece serio “Non ci avevo mai pensato “.
“Allora dimmi, che fanno?”
“Sbraitano, piangono e si lamentano, fanno questo”
“Quindi sia che tu li porti tra le tue braccia che le lasci dove sono non cambia nulla?”
“Li sento urlare più forte perché li porto in braccio”
“Ma vedono dove li stai portando, si son accorti dei luoghi che mostri loro?”
“No”
“Allora hai compreso perché li porti in braccio?”
” Perché il loro dolore mi ricorda il mio e voglio che vedano e vivano la bellezza e smettano di tenere gli occhi chiusi”
“E tu la bellezza la vedi?”
“Si la vedo e porto loro a vederla”
“Ma riesce a essere veramente bellezza se ti tieni in braccio loro che urlano e sbraitano?”
“No, ma so che oltre quelle urla e quel dolore c’è ”
“E se invece volessi accoglierla riusciresti?”
“No ho loro in braccio che si agitano”
“Non credi sia arrivato il momento di appoggiare tutto a terra?. Hai sofferto tanto è vero. Lasciali andare insieme alle loro urla e dolore”.
“Ho paura ”
“Di cosa?”
“Di sentire il vuoto e di sentirmi solo”
“La lamentela la paura e il dolore degli altri sanno farti stare bene? Perchè li porti con te perché pensi che loro comprendano cosa hai passato? ”
“Vorrei che capissero che se ne può uscire”.
“E tu ne sei uscito stando appeso tra le braccia di qualcuno?”.
“No, ad un certo punto ho compreso. Ad un certo punto ho voluto comprendere me e finalmente ho capito quello che le altre persone mi dicevano perché comprendessi. E pensare che mi infastidivano le loro parole, mi sentivo in difetto oppure proprio sembravano parole strane quelle che udivo.
Già ora ho capito. Tengo loro in braccio perché ho paura che senza quelle paure le lamentele e il dolore io non sappia più chi io sia che non rimanga più niente di me”.
“Se togli il dolore tu scompari?”
“No ci sono ancora, anche se ho provato dolore”
“Bene molto bene. Ti dico anche che non sei solo, io son con te. Ti va di lasciarli andare?”
“Ok”
“Cosa vedi ora?”
“Bellezza, tanta bellezza ovunque, son circondato e .. “.
Il poeta si rese conto di essere tutt’uno con la bellezza, pianse di commozione, di gioia e amore. E anche il dolore che aveva lasciato i segni diventava guarigione .
Ayladan
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