Ciao, come state?
La giornata di ieri è stata piuttosto intensa per me, la mia luna è una Luna in Scorpione, e si è fatta sentire in prossimità della prossima Luna piena in Scorpione (24 aprile ‘24).
Sto chiudendo molti cicli in differenti ambiti della mia vita, un radicale processo trasformativo che si è intensificato negli ultimi tre anni, e ha creato tutto lo spazio necessario perché ciò avvenisse.
All’interno di una prospettiva più ampia posso affermare che i primi passi effettivi si sono mossi 7 anni fa, domenica 25 aprile 2017. Tutto il 2017 è stato per me significativo, nel gettare le basi per il nuovo che si sta manifestando ora; parte dei messaggi ricevuti dalle mie Guide sembravano essere strani, e di difficile decodifica, ora che si esprimono attraverso me sono emozionanti e ben oltre la mia immaginazione. Condivido tutto questo per celebrare questo momento particolare e ben felice se queste parole risuonino con alcune di voi.
Solitamente durante l’arco dell’anno durante le mie pratiche ho visioni di alcuni luoghi, questi possono essere funzionali alla tematica che sto affrontando in quel momento, oppure possono essere inviti a visitare quei luoghi fisicamente, a volte quella visione può essere parte di una visione ancora più grande. Quindi, occorre più tempo perché si possa manifestare nella realtà concreta, altre volte la sua concretezza è “limitata” al ricordarmi chi sono, ciò che amo, voglio vivere e scegliere in quale direzione andare.
Ognuno di noi nel corso degli anni ha potuto riconoscere la nostra guida interiore e attraverso quali modalità opera.
Negli ultimi mesi continuo a vedere una torre in cima a una collina. Le immagini non son nitide, so che questa è una chiave (un segno), è un punto di accesso che conduce a diverse possibilità, o comunque passaggi non esattamente lineari per la nostra mente, che tende a dare un ordine nello spazio e nel tempo piuttosto che vedere più realtà che ruotano intorno ad uno stesso asse. Questi sono luoghi liminali in cui ci si trova in una terra di mezzo, esattamente come accade a noi quando non siamo più chi eravamo prima ma non siamo ancora l’Essere nel quale ci stiamo trasformando. Sono luoghi che richiedono la nostra presenza ben ancorata nella realtà, una totale onestà rispetto a chi siamo e come ci sentiamo, e apertura alle nostre capacità e antica saggezza, è una unione autentica.
Nel 2021 quella Torre era stata una porta verso Dragon Hill, White Horse e Uffington Castle, ed era stato importante lavorare su di me in relazione a quelle energie e codici contenuti in me che avrebbero spianato la strada ad oggi, questo anche senza essere stata fisicamente quel luogo (i miei viaggi fisici son stati in altri luoghi parimenti significativi). Questa volta la collina e la Torre hanno proprio l’aria di essere la collina del Tor a Glastonbury, che ha fatto capolino perla prima volta nella mia vita tanti anni fa e ogni tanto ritorna come la risacca. Ognuno ha il proprio personale labirinto da percorrere (il tempo nel quale viene percorso non è sinonimo di bravura, non ha nulla a che vedere con il non essere allineati al luogo – altrimenti detto in modo paternalistico “non sei ancora degno o pronto” rispetto a non si sa quale linea ideale; sono i tempi necessari perché il tuo progetto si compia, punto). Non sento il richiamo verso la cittadina, è la collina in sé. Sarà la linea del drago? Può essere ma c’è altro, molto più intimo e familiare. Una mia carissima amica era a Glastonbury questo fine settimana, sabato mattina mi son svegliata pensando alla White Spring era importante per me, così le ho chiesto di mandarmi un pensiero nel caso l’avesse visitata, solo un pensiero, per il resto ci avrebbero pensato le energie della terra, le mie Guide e tutti quegli Esseri che mi sostengono, “perché in quella fonte White è incluso anche il nero”.
Piccolo passo indietro. A 9 anni ho avuto un sogno lucido, ero nella casa dei miei genitori, guardando fuori dalla finestra della cucina che si affaccia a Nord c’era una collina scura con delle luci seminate lungo il suo percorso per raggiungere la sua vetta e creavano un percorso a spirale. Ho visto una figura femminile in vetta alla collina o come allora ha tradotto l’immagine la me bambina, era una Signora, e per quello che vedevo e sentivo in me sembrava una Madonna Nera.
Ora la me bambina di 9 anni sentendo di essere richiamata da questa figura le ha detto: “Se mi stai chiamando chiedendo di scegliere tra corona di spine o quella di rose, sappi il martirio non fa per me, non ho quella visione della vita. Voglio creare una famiglia, avere dei figli, godermi la mia esistenza. Divertirmi. Se cerchi una suora non sono, che sia chiaro. Scelgo le rose”.
Beh, anche le rose hanno le spine, alcune pungono altre ripuliscono la strada.
Questa visione è stata parte di un rompicapo, al di là delle interpretazioni più superficiali sulla chiamata del Femminile Sacro, c’era qualcosa che ha richiesto anni perché emergesse nella sua bellezza e potenza vissuta nel corpo e non solo come consapevolezza.
Il bianco e il nero/buio si uniscono e danzano insieme nella mia vita come colori indossati e respirati.
È il nero/buio che mi calma, dona chiarezza ed espansione.
Già quel centro creativo che è in noi, lo avverto nell’utero tra il primo e il secondo chakra ma è un luogo indefinito a cavallo delle dimensioni.
Non ci arrivi con la luce bianca, non è possibile, si scende in profondità. Procedi verso un territorio inesplorato e fuori dal controllo della nostra mente. Il cielo stellato è lì a ricordarcelo. È il vuoto creativo, ed è al di là di un punto afferrabile dalla nostra mente, una sorta di piccolo salto nell’iperspazio, un percorso che, se viene seguito, porta altrove, su un altro sentiero che viene raggiunto seguendo un percorso che va oltre alla logica consecutiva che ci ha condotto fino a quel momento. Visto da fuori? Sembra decisamente un salto. Vissuto? Bisogna lasciar andare tutto e questo processo avviene consapevolmente perché è un momento catalizzatore e di grande trasformazione e dissoluzione della persona in cui ti identificavi. Passi per il tabula rasa.
Proprio da Scorpione che chiede di scendere nelle tue profondità, nelle tue parti nascoste, non conosciute, mai accessibili prima, che hanno lasciato trapelare aspetti simili a ombre, sto parlando di quella parte indefinita scomoda per la mente, un vero e proprio rito di passaggio. I giorni di buio non son 3, più facile che siano anni se devono servire a lasciar andare totalmente chi sei per liberare il nuovo inespresso, in linea con il suo progetto, che non conoscevi prima.
Tutto ciò avviene in modo che le nuove dimensioni, prospettive, realtà e mondi possano essere sperimentati nel corpo e attraverso il corpo. Si entra nel ventre cosmico della creazione per esserne toccati e trasformati così che possiamo riconoscere in noi la stessa firma, essenza e capacità.
Eccola è Lei, Il Femminile Sacro che cavalca il Drago, Lei che inspira in sé tutto il potenziale ed espira i suoi aspetti quelli che dall’esterno possono essere etichettati come scomodi. Invita a sedersi sulla soglia dei limiti attraverso i quali abbiamo costruito l’immagine che abbiamo di noi e della nostra vita. Richiama noi alla nostra vita autentica.
Ti chiede di abbracciare quello spazio liminale e ritrovare il tuo potere in esso, la tua passione che accende e soddisfa chi sei. E sei tu. Fai l’amore con la tua natura autentica.
Il bianco, la luce bianca arriva dopo, nel momento in cui viene focalizzata la nostra attenzione, arriva con l’intento, arriva con l’azione e ha in sé una direzione, è movimento. È bianca perché porta con sé un set di informazioni orientate. Esattamente come accade per la White Spring.
Al momento sappiamo che gli atomi sono essenzialmente vuoti e la materia “solida” appare tale per i legami elettromagnetici presenti tra i componenti della stessa realtà, e alcuni di essi, considerazione puramente personale, probabilmente risultano “solidi” perché quello è “lo stato del legame” in tutte le loro versioni possibili. Quel vuoto connette tutto e ci connette a tutto, ci ricorda delle nostre infinite possibilità, e risuona in noi come capacità di creare nuove possibilità.
Spesso quando sento parlare della manifestazione attraverso il campo quantico, sento parlare di allineare i chakra superiori e quello del cuore… ma il resto? Non si può lasciare quella quantità di informazioni non allineate, separate da o non ancorate nel nostro sentire viscerale, fisico, che porta in sé tutti i propri elementi, aspetti, energie e l’esperienza della loro intensità nella vita. Altrimenti è come pensare di creare il nuovo tenendo il passato attivo alle spalle, pensando di controllare e dirigere totalmente il processo alchemico, ed escludere le parti non ancora conosciute che creano il nuovo. Si arriva lì passando in uno spazio indefinito. È come pensare di partorire la vita con la mente, o solo con il cuore, sono fasi di un processo. Il flusso di energia una volta risalito, viene sprigionato e discende, dopo aver recuperato alcune informazioni dalle vette più alte e le incanala giù, nelle nostre profondità e le unisce ad altri componenti, connesse con la vastità del cosmo, il sapere e la saggezza antica che vanno oltre lo spazio e il tempo, eppure sono lì accessibili, libere, sono connesse alla parte “oscura” e non conosciuta, un mare calmo che protegge e fa sì che il processo alchemico abbia luogo al di là della nostra zona di comfort, senza chiedere il permesso o la certificazione a nessuno per essere tale.
Questo mi suggerisce il sapere che risiede nel mio utero. La mia Dea Interiore? È la verità? La mia sì, ad oggi sì. Se risuona con qualcuno bene, se non risuona bene allo stesso modo. Lo scopo non è quello di creare una verità e una struttura valida per tutti, ma ispirare la domanda, la ricerca. Questo conduce al potere personale e all’incarnare il potenziale racchiuso nel nostro Essere.
Questa è la mia esperienza. Spesso la mia visione ed esperienza della realtà son stati diversi da quello che è considerato normale, anche in ambiente spirituale. Negli anni ho attraversato diversi sistemi attraverso i quali venir a capo caratteristiche, schemi, aspetti ed energie INFJ, Manifesting Generator, neurodivergente ecc. Un Essere multidimensionale, starseed, donna, amo vivere la vita qui ora, nel mio corpo fisico, il nostro maestro, momenti difficili tanti, la rosa ha le sue spine ma sono determinata a raccontare la bellezza della Creazione. Questa è una partecipazione di elementi alla pari sia nel potenziale che nella parte manifestata, sia nella realtà visibile che in quella invisibile, nella quale non esistono esseri inferiori, che siano incarnati (piante ed alberi inclusi) oppure no.
Perché etichettare come oscuro qualcuno o qualcosa che invita ad avere una prospettiva diversa e scuote le situazioni diventate stagnanti?
Perché mal etichettare quelle caratteristiche in noi e intorno a noi che sono la via d’accesso per il potere personale?
Perché pensare che la realtà sia una prova dei dogmi religiosi? Magari quelli che hanno dato una nuova forma, hanno banchettato e manipolato la conoscenza antica? Perché farli diventare leggi e dogma e non semplicemente dei tentativi di interpretare e comprendere qualcosa che per sua natura è sfuggente rispetto a noi. Perché non usare queste interpretazioni come trampolini per investigare la realtà ed espandere ed evolvere noi stessi e non chiodi con i quali imprigionarci?
Perché pensare che il Sole sia espressione del maschile… quando in alcune culture è linguisticamente femminile? Perché non entrambi e nessuno essendo la loro sublimazione?
Perché pensare che alcuni Esseri energetici che stanno esprimendo la loro esistenza qui nelle dimensioni della Terra non possano essere collettivi, o esistere al di fuori del tempo e dello spazio ed essere più grandi di noi, tutto allo stesso tempo?
Perché sminuire persone, Esseri, e ed Energie Creatici? Perché far passare l’idea che siano meno evolute, lucide, meno stabili o che siano portatrici di conflitti interiori?
Perché mai si è arrivati ad accettare che esistano “esseri non incarnati inferiori che abitino soltanto le dimensioni della Terra”? Chi ha deciso che questo dovesse essere una etichetta gerarchica, universalmente adottata su base esclusiva? Chi ha deciso di etichettare quegli Esseri che esistono da secoli o eoni che hanno forma aspetto ed estensioni differenti rispetto ai “canoni spirituali accettabili” o che hanno prospettive diverse (data l’età, il ruolo e la funzione) da quelle umane come “intrappolati e legati alla Terra” o da scansare? Pensieri limitanti, dogma spirituali? Perché trascinare strutture religiose e sociali nella spiritualità e proiettarli su qualsiasi essere, incarnato o no? Come si può pensare di vivere il nuovo se ci si porta appresso questa zavorra cercando i segni del vecchio nel nuovo? Non è forse quello lo stesso principio che ha generato uno scollamento nel rapporto con noi stessi, con gli altri, la nostra spiritualità autentica e la realtà, fisica e non, all’interno della quale da sempre viviamo? Ognuno di noi porta in sè una conoscenza profonda che va al di là di strutture e limiti, spesso abbiamo avuto paura di ascoltarla e raccontarla. Coraggio fidati di chi sei e affidati a quel progetto ed armonia del quale fai parte. Porsi domande, creare un confronto, trovare risposte, aprirsi alla crescita, son tutte fonti di ispirazione e cambiamento e evoluzione.
Ci vuole un po’ di shaking per far crollare i detriti del passato e lasciare che la nostra conoscenza inizi a seguire una spirale che si espande e attingere a diverse prospettive e dimensioni.
Non è più il tempo della separazione.
Buona trasformazione e rinascita a tutti.
Annalisa
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