Veniamo educati a non ascoltarci, a non vivere le emozioni e non esprimere i nostri desideri, come se qualunque manifestazione fosse un “pavoneggiarsi”, un non essere rispettosi degli altri, un disturbo, un fastidio, qualcosa di cui parlare tentennando con filo di voce.
Giorno dopo giorno, anno dopo anno ci si incatena, si creano muri, montagne, gli occhi vengono chiusi da una benda che pesa tonnellate, e le orecchie diventano stanche.
Passo dopo passo la connessione con noi stessi e la nostra natura si assottiglia, ma non è persa del tutto.
Si trasforma in un fiume sotterraneo che cerca di creare un varco, a volte prepotentemente a volte con un’emozione improvvisa delicata. La natura ci può aiutare in questo.
Siamo parte di essa e come tale possiamo considerarla un nostro specchio.
In natura TUTTO E’.
Tutto fluisce ed appare esattamente per come è, senza preoccuparsi di offendere qualsiasi altro essere vivente.
Si arricchisce e rinnova attraverso la sua stessa ciclicità, si trasforma.
Lo stesso avviene in noi, ci trasformiamo ma abbiamo bisogno di nutrimento per crescere e il nostro nutrimento è l’amore verso chi siamo, in ogni aspetto, qualità o modo di essere, qualsiasi emozione.
Avete mai visto un gatto prima di spiccare un balzo dire “per dindirindina guardate che ora faccio un salto acrobatico e leggero se non vi dispiace io vorrei salire su quell’albero” Un pavone a ruota spiegata arrossire per la vergogna di essere tanto bello e maestoso e pensare al giudizio degli altri.
Un fiore sboccia o si apre il mattino a raccogliere la rugiada, e il tepore del sole, carnoso e pieno di vita.
Il suo profumo ci inebria.
Noi siamo tutto questo.
Abbi cura di te.
Annalisa
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